La città della “bora”, cosmopolita e culturale, maestosa per i suoi palazzi imperiali e deliziosa per i suoi caffè storici della Belle Époque, rappresenta dal punto di vista ferroviario, un polo di attrazione per tutti gli amanti e appassionati di treni.

I treni fecero la loro comparsa nella prima metà dell’Ottocento, per collegare il grande porto dell’Adriatico. Il ruolo di Trieste all’epoca dell’Impero Austro Ungarico era di mediazione fra le due aree culturali ed economiche italiana e tedesco-slava, con la ferrovia protagonista del trasporto terrestre. Le due linee ferroviarie, quella Meridionale e Transalpina, seppur in concorrenza fra di loro consentirono nei primi del Novecento, di assicurare un efficiente collegamento tra l’area Mediterranea e l’Europa danubiana

Le due stazioni di Trieste furono realizzate con ruoli diversi: la stazione della Meridionale è oggi la Stazione Centrale, all’epoca una delle maggiori d’Europa. Adiacente al mare e dotata di ampi magazzini, funzionalmente collegata alle strutture portuali, nel tempo ha dato vita a un moderno scalo commerciale. La seconda stazione denominata di Campo Marzio, grandiosa e monumentale, prese il posto della vecchia stazione di Sant’Andrea, in prossimità dell’area portuale del Vallone Muggia, fungendo da capolinea della linea Transalpina.

Attualmente è la sede dello storico Museo Ferroviario, che raccoglie una preziosa collezione di treni storici e di materiale iconografico unico nel suo genere. Purtroppo, il museo da qualche anno è in una lenta fase di restauro e ancora non si conosce la data per la riapertura; si auspica avvenga a breve per poter ammirare da vicino i cimeli ferroviari e i magnifici mezzi storici che viaggiavano all’epoca dell’ex impero Austro-Ungarico.

Immaginiamo di arrivare a Trieste a bordo di uno di questi treni d’epoca, trainato da una fumante locomotiva nera e sferraglianti carrozze d’epoca in legno. Partendo da Udine il treno percorre la linea che discende dall’altopiano carsico  e che abbraccia in uno sguardo il rilucente Mar Adriatico nel Golfo di Trieste. Il tratto ferroviario è di indubbio fascino, dominato da rilievi carsici e da una fitta vegetazione; nella spettacolarità delle Alpi Giulie si addentra nella pianura di Gorizia per discendere la valle dell’Isonzo costeggiandolo. A Sagrado comincia la lenta discesa verso la costa triestina, incontrando Redipuglia e il Sacrario, raggiungendo Monfalcone i cui cantieri si vedono in lontananza. Dopo la galleria del Bivio di Aurisina si staglia sullo sfondo l’inconfondibile mole del castello di Miramare, il treno si appresta a percorrere il ponte ferroviario sulla baia di Barcola, lungo la costa, fino al tratto di mare davanti a Piazza Unità d’Italia a Trieste.

La spaziosa e bellissima piazza, la cui attuale sistemazione risale soltanto al secolo scorso, è incorniciata su tre lati da palazzi in stili diversi e con l’affaccio sul mare aperto e il molo Audace. L’edificio più antico è il palazzo Pitteri, sobrio ed elegante; di fronte al palazzo una colonna con la statua dell’Imperatore Carlo VI e la fontana dei Quattro Continenti. Il Palazzo Comunale, in stile eclettico, fa da sfondo alia piazza, è sormontato da una torre con orologio e dalle due statue di Michele e Giacomo, che battono le ore. I due successivi palazzi che si fronteggiano sono stati completamente sventrati e rifatti negli anni Settanta, mantenendo l‘originale facciata: il più grande, palazzo Stratti, ospita il Caffe degli Specchi, di antica tradizione storica e culturale, come tanti altri della città; I‘altro palazzo, in stile rinascimento francese, ospita ora I‘elegante Grand Hotel Duchi d’Aosta.

La piazza si conclude verso il mare con il fastoso Palazzo del Governo ricco di mosaici dorati, e l’imponente palazzo del Lloyd Triestino con statue di Teti e Venere; ai margini della piazza, due aste portabandiera ricordano gli autieri caduti in guerra.

Oltre la piazza si estendono, a destra e a sinistra, le ampie rive, ideali per una bellissima passeggiata soprattutto all’ora del tramonto.  A destra le rive si prolungano fino a Campo Marzio: lungo il loro percorso si incontrano la Stazione Marittima con monumento a Nazario Sauro, la Pescheria Centrale con I‘Acquario Marino, le Società nautiche con il porticciolo gremito di imbarcazioni da diporto e la vecchia Lanterna.

Dalla parte opposta, lungo il viale Miramare si percorre la riviera di Barcola; è questa una delle più belle passeggiate della città, a pochi minuti dal centro, che conduce al parco di Miramare, lungo la pendice del promontorio carsico. Facendo da corona al romantico castello omonimo, sia il parco che il castello furono fatti costruire dall’arciduca Massimiliano d’Asburgo (fratello di Francesco Giuseppe), che aveva scoperto il luogo dopo che vi si era rifugiato durante una tempesta.

Il parco fu costruito prevalentemente su terreno da riporto con una parte che disegna il classico schema del giardino all’italiana; per il resto è tutto una ricchezza di piante ed alberi di cui molti esotici, pergolati, fontane, laghetti. Nel castello, progettato da C. Junker e edificato tra il 1856 e il 1860, l’arciduca abitò soltanto per poco tempo; nel 1863 egli parti per il Messico, assieme alia moglie Carlotta di Sassonia-Coburgo-Gotha, dove fu incoronato Imperatore e, pochi anni dopo, fucilato dagli insorti repubblicani. Il castello si erge lungo un’alta muraglia a picco sul mare; è tutto in pietra bianca d’Orsera e rappresenta un caratteristico esempio di architettura eclettica.

La residenza del Castello è servita dalla deliziosa stazione di Miramare, tra Monfalcone e Trieste. Ha origini antiche, difatti venne fatta costruite nella seconda metà dell’Ottocento proprio dall’arciduca e nella zona sottostante faceva da rimessa per le sue carrozze. Tutta in legno, ha mantenuto il suo stile originale che la fa somigliare a uno chalet; è circondata da un giardino rigoglioso e fiorito e gode di uno splendido panorama sul mare.

Sotto il castello il borgo di Grignano è un piacevole luogo di villeggiatura, rallegrato da ristorantini con terrazza sul mare, alberghi e un porticciolo incorniciato dalle pendici del ciglione carsico. Da qui la strada costiera presenta un susseguirsi di piazzole dove lo sguardo domina l’Adriatico e l’incontro della roccia bianca col mare crea dei contrasti violenti.

Il Carso triestino è una zona molto ristretta, quella rimasta italiana dopo la Seconda guerra mondiale; ciò nonostante, vale la pena conoscerlo per le sue caratteristiche morfologiche e per la sua natura selvaggia. Ci si può addentrare nei sentieri più nascosti, quasi sommersi dalla vegetazione bassa e fitta, per fare lunghe passeggiate soprattutto in autunno quando si tinge di infinite sfumature dal giallo tenue al rosso cupo. Lungo i pendii terrazzati dai bianchi muretti a secco, si sviluppa una viticoltura “eroica”; questo è il regno del Prosekar, un vino spumante che si produce solo qui, assai raro e prezioso. Prodotto con metodi ancestrali da selezionati ed esperti vignaioli della zona, nasce da antiche tradizioni contadine e dalla sapiente combinazione di cinque vitigni autoctoni.

Questo lembo di terra e di mare, meraviglioso e fragile, fa parte dell’Area Marina Protetta di Miramare, la più piccola e più vecchia delle aree marine protette italiane, ma anche la più speciale. Cuore della Riserva della Biosfera di Miramare riconosciuta dall’UNESCO dagli anni Settanta è l’unica Oasi marina del WWF Italia che la gestisce fin dal 1986.

A tutela della biodiversità marino-costiera nei trenta ettari che circondano il promontorio del famoso Castello asburgico, è impegnato uno staff di biologi marini, naturalisti e specialisti della gestione ambientale, che hanno fatto di Miramare un caso emblematico di buone pratiche e collaborazioni con il tessuto territoriale e mediterraneo, studiate ed esportate in Italia e all’estero.

La Riserva comprende la fascia costiera di circa 11 km, che dall’altopiano scende rapidamente verso il mare, dove sono ben visibili sui ripidi e soleggiati versanti terrazzati, le coltivazioni di viti e ulivi.

Fa parte della Riserva anche lo specchio d’acqua antistante e, per un lungo tratto e fino a circa 300 metri dalla costa, la zona è utilizzata per l’allevamento dei mitili, un’attività di antica tradizione che risale all’800. Le mitilicolture rappresentano un ecosistema ricchissimo di biodiversità, sia per gli organismi marini che vi trovano rifugio e nutrimento, sia per i numerosi uccelli marini e costieri che vi sostano e ne traggono nutrimento.

L’Area Marina di Miramare è anche una grande risorsa turistica, grazie a un turismo slow che ogni estate lo staff WWF propone per far conoscere questo territorio. Escursioni guidate di snorkeling e immersioni subacquee per la conoscenza della biodiversità del Golfo di Trieste e gite a bordo della Flabellina, il trimarano a propulsione completamente elettrica, per conoscere da vicino gli allevamenti di mitili. L’attività escursionistica si può praticare sulla ricca rete sentieristica, percorrendo in quota il ciglione carsico. Molti i punti panoramici di grande suggestione raggiungibili da sentieri spesso lastricati e scalinati, le strade che percorrevano quotidianamente gli abitanti dei borghi dediti all’agricoltura e alia pesca.

www.ampmiramare.it

www.wwf.it

www.prosekar.it

Parte integrante del circuito didattico è il Bio Ma-Biodiversitario Marino, un museo immersivo dove si può fare una esperienza diretta della varietà degli ambienti della Riserva. In un percorso guidato che parte dalla superficie del mare, fino alle sue profondità, si approfondisce la conoscenza di questo ecosistema anche grazie a ricostruzioni, diorami, audiovisivi e acquari, ponendo grande attenzione all’impatto negativo dell’inquinamento da microplastiche che affligge l’ambiente marino.

www.riservamarinamiramare.it

Trieste oltre ad essere visitata va anche assaggiata: molte sono le sue specialità culinarie sia di mare che di terra grazie alla sua multietnicità, che ha visto l’incontro di sapienze e tradizioni diverse, dando vita a una enogastronomia variegata e originale.

Visitare la cantina di Edi Kante è un’esperienza affascinante: immersa nei vigneti che affondano le radici nella terra rossa carsica affacciati sul mare, Edi parla dei suoi vini con un affetto figliare e racconta della cura e delle attenzioni continue che gli dedica incessantemente. Le bottiglie riposano in un castello sotterrano scavato a più livelli nella trasudante roccia carsica, in una temperatura e umidità ottimali che ne esaltano tutte le doti organolettiche www.kante.it

I sapori del carso si esprimono con materie prime legate al territorio di produzione artigianale che si possono gustare nella prestigiosa trattoria Suban, nel rione di san Giovanni www.suban.it

Per gustare la freschezza del pesce di mare, affacciata sul porticciolo di Grignano la Tavernetta Al Molo offre tutte le specialità del pescato e soprattutto di mitili. Tel. 39 040 224275

E per concludere un buon caffè è quello che ci vuole. Niente di più facile nella capitale del caffè rinomata per i suoi locali storici dove ancora oggi è possibile trovare artisti e intellettuali davanti a una tazzina di nero. Luogo privilegiato d’incontro o per leggere, i caffè storici triestini sono locali dal fascino retrò, dall’aroma mitteleuropeo. Annoverato fra i più famosi caffè storici triestini, Il Caffè San Marco è un luogo davvero speciale: l’atmosfera affascinante intrisa di storia, racconta gli eventi del Novecento. L’arredamento in liberty, i grandi lampadari in ottone e gli alti soffitti ricoperti di foglie di caffè in bronzo, i tavolini in marmo e gli specchi alle pareti, proiettano immediatamente in un’altra epoca profumata dall’aroma inconfondibile del caffè. Ligio alla radicata tradizione che ha Trieste con il caffè, il San Marco ha la propria miscela accuratamente selezionata e servita solo qui; il locale offre anche una raffinatissima pasticceria ed è dotato di un ottimo ristorante www.caffesanmarco.com

Testo e foto di Stefania Mezzetti

Di Stefania Mezzetti

Sono una giornalista viaggiatrice curiosa e instancabile, ho realizzato reportage e servizi da tutto il mondo a bordo dei treni più famosi e panoramici, su territori a volta inaccessibili ma sempre a caccia di emozioni. Il mio desiderio è portarvi con me viaggiando lungo le rotaie del mondo, per scoprire e conoscere mete affascinanti a volte inaspettate. Collaboro con vari magazine on line specializzati in viaggi e turismo, di grande diffusione mediatica.

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