Chi fosse riuscito a visitare il Museo dei Trasporti Ogliari a Ranco, sulle rive del Lago Maggiore, può ritenersi un privilegiato.

Questa raccolta rappresenta un gioiello nato dalla passione e cultura di un grande esperto dei mezzi di locomozione, il Prof. Francesco Ogliari, una personalità unica dal curriculum risplendente di titoli. Nato a Milano nel 1931, fu Avvocato di Cassazione, Dottore in Diritto canonico e Filosofia, Docente di Storia dei trasporti, scrittore nonché autore della “Storia dei trasporti” in ottanta volumi; insignito sei volte del premio Nazionale della Cultura ha ricevuto la Medaglia d’Oro dei benemeriti della scuola.

Come tutti gli appassionati di treni e trasporti ferroviari, volle creare una collezione personale poi abilmente trasformata in un museo all’aria aperta. Tanto per avere una idea, la collezione era composta da 25mila pezzi fra locomotive, tram, vagoni ferroviari, metropolitane, funicolari, carrozze a cavalli e a vapore…e tanto ancora.

Lungo un percorso cronologico il visitatore entrava in un mondo fantastico dove locomotive e mezzi ferroviari di tutte le fogge, tracciavano la storia dell’uomo e i suoi mezzi di trasporto.

Rarità ormai dismesse provenienti da tutto il mondo, rivivevano in questa città ideale fra carrozze del tempo del cavallo, fumose vaporiere e tante vetture curiose e colorate, che correvano sui binari e si arrampicavano sulle cremagliere. In questo luogo così suggestivo ispirato al genio di Leonardo, si passeggiava attraverso le epoche, accompagnati dagli strumenti del lavoro e dell’ingegno, i sogni e sacrifici resi vivida dai rumori e suoni accompagnati da musiche raffinate e canzoni popolari.

Un luogo magico, ricco di storia e passione, che ormai non c’è più perché dal 2015, il Museo dei Trasporti Ogliari è stato interamente donato dagli eredi a Fondazione Museo dell’Aeronautica, Volandia.

Destinazione migliore non poteva avere la collezione Ogliari, infatti questo “Parco e Museo“ si estende su un’area di 60mila mq adiacente all’aeroporto milanese di Malpensa, occupando l’ampio spazio delle storiche Officine Aereonautiche Caproni. Fra i capannoni e gli hangar che furono sede della prima azienda aereonautica italiana, si svolge un percorso museale che racconta la storia del volo, a cominciare dalle mongolfiere fino agli aerei militari e di linea, passando dai modelli più famosi di elicottero.  

In questo luogo sono stati posati i binari del tempo nell’archeologia industriale, in piena sintonia con il materiale esposto. I mezzi storici, a volte pezzi unici sono stati sistemati in un’area verde all’ombra di alberi secolari, purtroppo in attesa di un restauro. Le casse in legno sono segnate dal tempo e dall’incuria, specie negli ultimi anni, mancano di manutenzione ed hanno bisogno di essere ripuliti e riverniciati e necessitano di interventi consistenti.

Mentre gli aerei da sempre sono seguiti da volontari che se ne prendono cura, i poveri treni che stanno viaggiando verso un triste destino, nonostante l’impegno di Volandia; il museo che non può contare su contributi statali, fa del suo meglio per coinvolgere associazioni di appassioni che nel tempo libero, si possano prendere in carico il restauro del materiale esposto, in modo che questo prezioso tesoro non cada nell’oblio.

In questo giardino ombroso, disposti lungo un viale ferrato, si susseguono i mezzi ferroviari appartenuti alle varie epoche storiche. Il Museo ripercorre ben duecento anni di storia dei trasporti, con testimonianze di tutte le fasi legate alla forza motrice.

L’era del vapore è introdotta da due grosse macchine: la locomotiva Ferrovie Reggiane CCFR 8 Venturi del 1910 e la locomotiva FS 835.222 del 1911, che aprono con la loro maestosa regalità il viale delle memorie, segnato dai binari dove sono posati altri mezzi di manovra e carrozze.

Sorprendente la piccola e gloriosa locomotiva a vapore a scartamento ridotto che trainava il Convoglio Cadorna. Durante la Prima Guerra Mondiale, era utilizzata per spostare truppe e munizioni lungo le linee del fronte, avanzando di 50 metri alla volta man mano che venivano posati i binari.

Fra i mitici mezzi ferroviari a vapore, troviamo la locomotiva SNFT 4 Busseto, detta anche Gamba de Legn. Un piccolo mezzo dalla curiosa forma a cubo con un andamento zoppicante, che ha fatto epoca nel milanese per la sua funzione di collegamento delle periferie e i piccoli centri rurali durante i primi dell’Ottocento.

I tram esposti, testimoni dell’era dell’elettrificazione, contano modelli delle tranvie milanesi tra i più antichi. Troviamo il piccolo ma graziosissimo Tram Edison, nella sua foggia giallo canarino, prodotto dalla stessa azienda nel 1901; è l’unico sopravvissuto e rappresenta un pezzo fondamentale della storia dei trasporti pubblici milanesi. Non manca il tram ATM54 tipo Abbiategrasso, subentrato successivamente e che rappresenta una delle vetture tranviarie milanesi più antiche esistenti.

Fra queste pietre miliari non mancano esempi talvolta bizzarri o certamente molto originali: dalle draisine recuperate da svariate linee ferroviarie alle variopinte carrozze, come quella davvero inusuale detta Papale, dotata sul terrazzino di tre altari e una sedia pontificia; pare sia stata utilizzata da Pio IX nella sua opera di evangelizzazione lungo i collegamenti ferroviari da Roma con le principali città. Infatti, fra i molti colori che la decorano, spicca il bianco e giallo tipici del Vaticano. Davvero una simpatica rarità!

La storia dei trasporti comprende anche i mezzi su gomma, che qui ritroviamo con degli esemplari davvero rari. L’autobus Parigi, ad esempio è la testimonianza storica dei primi esemplari di mezzi per il trasporto passeggeri, costruiti da Renult, con i quali si raggiungevano tutti i quartieri della città; l’elegante e capiente autobus era fornito del balconcino belvedere posteriore, dal quale si godeva la vista di alcuni degli angoli più incantevoli della Parigi del XX secolo.

Di grande interesse storico il bus Esagamma 718, l’unico esemplare esistente al mondo degli autocarri prodotti dalla divisione veicoli industriali della Lancia a partire dal 1962. Il nome è legato al numero di cilindri del motore: sei cilindri in linea da 10,5 litri con monoblocco in lega leggera. Una evoluzione del trasporto pubblico, la vettura è stata il vero antenato degli autobus odierni, dotata già dall’ora di molteplici optional. Questo mezzo circolava a Milano e Roma e sono sicura che in molti ancora lo ricordano!

Della collezione Ogliari fa parte il grande plastico, un’opera straordinaria che rappresenta la visione dello stesso di una città perfettamente integrata tra uomo e ambiente, attraversata da numerosi binari dove trovavano posto i mezzi di trasporto della sua collezione di modelli. Attualmente il plastico è stato smontato in attesa di essere esposto in un nuovo allestimento, così come gli oggetti e i libri appartenuti al professore.

Anche se non si è appassionati del volo, io consiglio una visita a Volandia. I volontari vi accompagneranno in un mondo denso di emozioni, in una testimonianza che riguarda l’opera e l’ingegno umano. Passeggiare nella fabbrica Caproni è un tuffo nella storia per constatare la grande capacità creativa degli italiani. Qui si avrà la conferma di come questi mezzi siano stati apprezzati in tutto il mondo, per la tecnica ma anche e soprattutto per la genialità e il design.

Dopotutto siamo i discendenti di Leonardo, o no?

Volandia è un parco tematico suddiviso in settori che possono essere esplorati liberamente o con visita guidata. I materiali sono raggruppati secondo una tematica: Aeronautica, Trasporti, Aerospaziale, Design Automobilistico. Non solo storia ma anche divertimento con la sezione simulatori di volo e droni. Un’area giochi, un bar e ristorante e lo shop renderanno la visita ancora più gradevole e indimenticabile.

www.vololandia.it

Foto Stefania Mezzetti

Di Stefania Mezzetti

Sono una giornalista viaggiatrice curiosa e instancabile, ho realizzato reportage e servizi da tutto il mondo a bordo dei treni più famosi e panoramici, su territori a volta inaccessibili ma sempre a caccia di emozioni. Il mio desiderio è portarvi con me viaggiando lungo le rotaie del mondo, per scoprire e conoscere mete affascinanti a volte inaspettate. Collaboro con vari magazine on line specializzati in viaggi e turismo, di grande diffusione mediatica.

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