Il modellismo ferroviario rappresenta una delle massime espressioni della riproduzione in scala della realtà. Una passione che affonda le sue radici nel desiderio dell’uomo di ricreare, in piccolo e a portata di mano, ciò che ha saputo costruire nel mondo reale. Un hobby che non è solo divertimento, ma anche apprendimento: chi vi si dedica acquisisce conoscenze di architettura, geometria, falegnameria, carpenteria, impiantistica elettrica ed elettronica applicata.

Un’arte che attraversa i secoli

La riproduzione in miniatura ha sempre affascinato l’uomo, e il mondo ferroviario non fa eccezione. I modelli delle locomotive più iconiche e l’ambientazione delle ferrovie hanno trovato un posto di rilievo in questa disciplina, conosciuta come modellismo ferroviario o fermodellismo. La ferrovia, fin dalla sua invenzione, ha rappresentato un passo rivoluzionario nella storia dell’umanità, paragonabile oggi all’esplorazione spaziale o all’avanzata dell’informatica. Inevitabilmente, questo progresso ha dato vita alla riproduzione in scala e ha attirato l’interesse di numerosi appassionati. Nonostante l’avvento dei moderni giocattoli elettronici, il mitico “trenino” conserva il suo fascino. Ancora oggi, giovani e meno giovani si dedicano con entusiasmo al modellismo ferroviario, un’attività che molti considerano una vera e propria forma d’arte. Disegno, pittura e scultura sono elementi fondamentali per chi si cimenta nella costruzione di paesaggi e scenari ferroviari, ma anche competenze tecniche come falegnameria ed elettronica risultano indispensabili. E per chi desidera portare il realismo a un livello superiore, entra in gioco anche l’informatica, con la possibilità di programmare il movimento dei treni tramite computer.

Model Expo Italy

La manifestazione fieristica che si tiene annualmente a Verona è la dimostrazione pratica di come il fermodellismo affascini sia appassionati di treni sia semplici curiosi.

Nei vasti padiglioni, l’area che attira maggiormente l’interesse del pubblico è quella dedicata ai plastici ferroviari, un mondo in miniatura popolato di trenini di tutte le epoche e dimensioni.

Spesso, i gruppi fermodellistici si uniscono con le loro opere e creano plastici modulari di grandi dimensioni che si snodano uno dietro l’altro, mostrando una vasta panoramica di paesaggi legati da un tema. Quest’anno, la Compagnia Modellisti Ferroviari Verona, un gruppo di appassionati del modellismo ferroviario, si è associata con Corretto Tracciato, gruppo piemontese con sede a Crescentino (VC), AFS La Serenissima, gruppo che riunisce principalmente soci dell’est del Veneto/Veneziano, Gli Amici del Gruppo Modellisti Alto Verbano (GMAV), e il Club Fermodellisti Silandro (MEC Schlanders), con sede a Silandro in Val Venosta, per presentare un grande plastico.

Questo manufatto di ampie dimensioni permetteva, oltre alla compatibilità e alla connessione di più moduli, anche una realistica riproduzione dell’esercizio ferroviario, il più possibile aderente alla realtà, con orari, turni e tutto ciò che serve per una vera ferrovia in miniatura. Presentava sette stazioni, controllo digitale del plastico, gestione dei convogli con segnalamento luminoso e in regime di dirigenza locale con blocco telefonico, come avveniva nelle ferrovie del passato.

La vera chicca era la stazione di San Maurizio, che per la sua bellezza artistica ha attirato l’attenzione di molti, non solo di chi si chiamasse Maurizio.

Si tratta di una stazione passante a tre binari, due di precedenza e uno di corsa. Sebbene l’ambientazione del modulo sia di fantasia, l’aspetto è molto realistico e ben integrato nel borgo chiamato Borgo Mario con una magnifica piazza dove si erge il Duomo, il campanile e il battistero.  Il borgo medievale è ambientato ai giorni nostri, con bancarelle e locali: i materiali utilizzati sono tutti riciclati, dal cartone per la piazza al legno sagomato e dipinto per i piazzali e i marciapiedi di stazione. Le tegole degli edifici sono realizzate in Das, mentre le siepi sono ricavate da spugne per piatti colorate di verde. Quasi tutti gli alberi, così come le vigne, hanno il fusto realizzato con filo di ferro e materiali specifici per ricreare il fogliame. I muretti sono ottenuti da legno dipinto, mentre le staccionate FS, alcuni alberi, i segnali, le automobili, i cavalli, la carrozza e i lampioni di stazione sono gli unici elementi acquistati.

Il nome San Maurizio deriva da un socio che, con pazienza e dedizione, spesso lavorando fino a tarda notte, ha portato a termine sia la stazione che il borgo. Lo stesso appassionato ha realizzato un altro villaggio esposto in fiera e una grande villa veneta.

Per ulteriori informazioni: Compagnia Modellisti Ferroviari Verona https://www.facebook.com/cmfverona

www.modelexpoitaly.it/

foto stefania mezzetti

Di Stefania Mezzetti

Sono una giornalista viaggiatrice curiosa e instancabile, ho realizzato reportage e servizi da tutto il mondo a bordo dei treni più famosi e panoramici, su territori a volta inaccessibili ma sempre a caccia di emozioni. Il mio desiderio è portarvi con me viaggiando lungo le rotaie del mondo, per scoprire e conoscere mete affascinanti a volte inaspettate. Collaboro con vari magazine on line specializzati in viaggi e turismo, di grande diffusione mediatica.

Lascia un commento

error: Questo contenuto è protetto! Se trovi interessante i miei articoli, condividili con i tuoi amici e colleghi.